17/06/14

Diario Mondiale -7- Africa Nera, anzi nerissima

Ci sono tanti luoghi comuni nel calcio, così come nella vita.
I tedeschi organizzati.
Gli italiani catenacciari.
I brasiliani col talento.
Gli argentini col talento e la garra.
Però nel calcio i luoghi comuni spesso non sono tali, anzi, assomigliano tanto a verità quasi assolute.
Come tutte queste elencate qua sopra del resto.
Ma se c'è un luogo comune che proprio non lo è affatto riguarda l'Africa Nera.
L'Africa Nera dei grandi atleti tatticamente indisciplinati e tecnicamente, in genere, inferiori.
L'Africa Nera dei giocatori potenti, veloci ma incapaci di produrre trame di gioco.
E ormai sono 30 anni che aspettiamo l'Africa, ma non arriva mai.
O se arriva, arriva massimo ai quarti.
Sono già scese in campo tutte le africane nere, rimane solo quella bianca dell'Algeria, che non fa testo, appunto perchè bianca. E quindi sarà più organizzata presumibilmente. E meno veloce, e meno potente.
Le abbiamo viste tutte e 4 e la situazione non è nera, ma nerissima.
Ma con molti distinguo.
Sì, perchè Nigeria, Camerun, Costa d'Avorio e Ghana devono essere prese a coppia.
Le prime due hanno avuto la loro generazione di fenomeni (e relativi migliori risultati) circa 20 anni fa.
La Nigeria di Keshi, Yekini, Okocha (rarissimo caso di africano nero pura tecnica), Amunike, Amokachi, Oliseh, squadra fortissima che se il tiro di Roberto Baggio all'ultimo minuto non passava in mezzo a 10 gambe ci aveva eliminato a Usa 94.
E il Camerun di Milla, Oman-Biyik, N'Kono, Makanaky, Song, il povero Foè, una squadra che con un pò di fortuna avremmo visto in semifinale a Italia 90 e molto avanti nel Mondiale successivo.
Ora la Nigeria,malgrado la Coppa d'Africa vinta l'anno scorso, non è più nulla e il Camerun si è aggrappato per 15 anni alla stella di Eto', ma per il resto sembra davvero poca cosa.
Corrono, corrono, corrono ma non riescono a mettere 3 passaggi in fila o un cross decente.
Discorso diverso per Ghana e Costa d'Avorio.
Queste due la generazioni di fenomeni l'hanno avita negli anni 2000 ed entrambe ne stanno vedendo gli ultimi fuochi.
O fanno qualcosa in questo Mondiale o nei prossimi anni non si vedrà nulla, nulla.
La Costa d'Avorio dei Kolo Tourè, Zokora, Kalou, Drogba, Yaya Tourè, Keità, Ebouè ha già perso per strada alcuni rappresentanti e per tutti gli altri questa è l'ultima occasione. Gervinho e Bony, perdipiù non giovanissimi, non possono garantire un futuro roseo.
E il Ghana degli Appiah, Muntari, Essien sta ormai definitivamente morendo anche se qui qualche speranza per un altro quadriennio c'è, eccome, con i due figli di Abedì Pelè, con Boateng, con Badu. Il problema del Ghana è che a differenza delle altre tre nazioni non ha mai avuto il fuoriclasse davanti, il Milla, lo Yekini, l'Eto'o, il Drogba. Da 3 mondiali tira la carretta il buon Gyan, che sembra avere 35 anni ma ne ha ancora 28.Discreto giocatore,a tratti anche molto buono (a Udine fece bene del resto) ma niente a che vedere con i nomi di sopra.
Sarà per questa assenza di potenziale offensivo che il Ghana è ed è sempre stato la squadra nera più organizzata, con quel centrocampo che faceva letteralmente paura e che per un rigore non ha raggiunto la semi negli ultimi Mondiali. Sinceramente ancora adesso io la considero l'africana più completa, quella che mixa in maniera migliore atletismo, tecnica, talento (Ayew, Boateng) e capacità di fraseggio. Ieri nel secondo tempo ha dominato gli Usa ma poi ha perso lo stesso. E sapete perchè? Per un'altra tara degli africani, l'assoluta pazzia e inadeguatezza dei loro difensori.
Qualsiasi europeo avrebbe facilmente accompagnato quella palla sul fondo, invece l'africano, Mensah, ha tentato la giocata, gli è venuta goffamente, calcio d'angolo e goal. Classico, quasi da scommetterci.
Manca malizia, manca esperienza, manca la testa.
E sono 30 anni che l'aspettiamo.
Io mi fido ancora del Ghana (anche se obbiettivamente ha il 20% di passare) e ho comunque paura della Costa d'Avorio delle 4 stelle davanti.
Ma quest'Africa nera sembra non arrivare mai.

4 commenti:

  1. Mai fidarsi delle africane. Io sono tra quelli che pensano che le squadre vincenti partano prima di tutto da una grande fase difensiva, caratteristica che le squadre dell'Africa non hanno. Troppo disattenti, poco organizzati e più "estrosi" tendono a svaccarsi con la giocata o il dribbling di troppo, una mentalità molto poco europea nonostante molti di loro giochino da noi.

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    1. Esatto Marco, è proprio quello che scrivevo alla fine.
      Quello di ieri sarebbe stato un pareggio per qualsiasi squadra non africana.
      Ma Mensah ha fatto l'africano, ed hanno perso.
      Tutto l'opposto, ad esempio, della giocata di Behrami del giorno prima.
      In queste due giocate c'è antropologicamente tutta la storia delle razze nel calcio.

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  2. Avere quei fisici e essere così scarsi è deprimente. Se si potesse investisse nel calcio in Africa, prenderli da piccoli e insegnargli le basi, dopo 2 generazioni ci sarebbero 30 Cristiano Ronaldo.

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    1. Sulla carta sì, ma dopo probabilmente perderebbero un pò di esplosività o di potenza. E' una cosa proprio di testa, se da piccolo impari a giocare la palla poi eviterai di correre e basta. E' una bilancia nell'apprendimento e nell'evoluzione. Ma certo qualche ibrido con entrambe le caratteristiche verrebbe fuori.
      Invece la tattica, almeno in parte, la si può acquisire anche dopo

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