22/06/14

4 storie meravigliose in una giornata meravigliosa

La prima storia è quella di un bambino che non voleva crescere ma poi l'ha fatto in maniera talmente
fragorosa da diventare il più grande di tutti.
E quando cresci così in fretta, tutto insieme, e quando inizi ad aver paura di essere il più grande ti possono tremare le gambe, tutti stanno lì ad aspettare un errore, a vederti fallire, a rivedere le proprie classifiche, a dimenticarsi quella crescita fragorosa.
La prima storia è quella di un bambino che non voleva crescere e che adesso fatica a correre, fatica a pensare, novello Atlante tiene sulle spalle il mondo intero pronto a giudicarlo, novello Atlante porta sulla spalle un'intera nazione pronta ad esultare.
E con quel peso sulle spalle, con le gambe che non sono loro, con la testa che non è lei, riesce comunque a fare cose che tutti quelli che sopra non hanno niente non riescono a fare.
Come fare passare una palla in posti impossibili, con traiettorie impossibili.
E farlo quando poi non c'è più il tempo di controbattere, farlo quando quel gesto diventa definitivo.
Si chiama Lionel.

La seconda storia è quella di 11 eroi venuti dall'Est a sfidare un esercito mille volte più grande di loro.
Non sono 300, ma solo 11, non sono spartani ma persiani.
Non sono belli, e quel mondo che sta sopra le spalle del bambino che non voleva crescere nemmeno li conosce. Ma stanno lì, lottano, corrono, inseguono, tamponano, ripartono, feriscono.
Sono 11 eroi trafitti da una freccia scagliata dal miglior Robin Hood di sempre proprio quando stavano lì, sudati e feriti pronti ad esultare.
Sono gli eroi che stavano rendendo uno 0 a 0 la partita più bella del Mondiale.
Sono quelli piccoli arrivati prima a un passo da una cosa grandissima, poi a un passo da una cosa grande, poi con un pugno di mosche in mano.
Si chiamano Javad, Reza, Andranik, Jalal, hanno nomi e cognomi che nessuno forse ricorderà.
Ma quello che hanno fatto, non quello che potevano aver fatto ma quello che hanno fatto resterà nella storia di chi come me e come tanti ancora ha il coraggio di emozionarsi per questo meraviglioso sport.

La terza storia è quella di un vecchietto col profilo spigoloso.
Viene dalla Polonia ma troverà nella terra degli invasori la sua patria.
Anche lui non è bello, non lo è nessuno in queste storie, ma anche lui ha qualcosa di speciale.
E la sua cosa speciale è gonfiare quelle reti che a volte per qualcuno sembrano così irraggiungibili.
Lo fa da sempre, lo fa sempre, e lo fa più e meglio di tutti.
E ieri raggiunge il Fenomeno e la Storia.
Credo fosse giusto lo facesse lui.
Perchè aveva già superato il record, sia in nazionale che ai Mondiali di un nanetto sgraziato che non aveva una sola qualità calcistica. Uno che era goffo e agilissimo allo stesso tempo, uno che fuori dall'area di rigore probabilmente sarebbe morto soffocato, uno che lo vedi e dici questo ci posso giocare anche io.
Già ma uno che senza avere niente per qualche motivo paradossale è stato forse la punta d'area più forte della storia del calcio.
Lui si chiamava Gerd.
E lui si chiama Miroslav.

L'ultima storia è quella di un africano che era triste ed ora vuole tornare a sorridere.
Un africano che sbagliò un rigore al 122° minuto di un Mondiale fa.
Un rigore calciato da un continente intero per raggiungere un traguardo che quel continente non aveva raggiunto mai.
E quel rigore lo sbagliò. E quando sbagli un rigore all'ultimo respiro della partita poi a morire sei per forza te.
E altri rigori, quelli che appena dopo calciarono tutti, lo sbatterono fuori.
Lui segnò il suo ma non bastò. Perchè quello della storia era capitato 5 minuti prima.
E poi 2 anni dopo l'africano triste sbagliò un altro rigore, nella loro Coppa continentale, un rigore che li avrebbe portati in finale.
E l'africano triste dopo aver sbagliato i 2 rigori più importanti di un intero popolo e forse di un'intera razza disse stop, io esco di scena, il dolore è troppo grande.
Ma poi ritorna.
E diventa ieri l'africano con più goal ai Mondiali e la prossima partita quello con più presenze.
Forse non sarà più triste e forse darà a quella nazione un'altra chance.
Si chiama Gyan, ha il viso vecchio ma vecchio non è ancora.
Ha due rigori sbagliati nel cuore e la voglia di cancellarli.

21/06/14

Il Carro e il Blu meglio dell'Azzurro

Fortuna che sul carro non c'ero salito...
Ero stato tra i pochi a storcere il naso e criticare la (presunta) bella vittoria contro gli inglesi, vittoria abbastanza fortunata a mio parere e trovata attraverso un gioco che ha saputo rubare gli occhi a tanti per tutti quei passaggi ma figlio di una mentalità difensiva impressionante. Quello che più mi aveva colpito è che malgrado il modulo e l'atteggiamento eravamo comunque sempre in balia dell'avversario quando questi aveva la palla, nessun filtro, svarioni difensivi, Sturridge e Sterling che arrivavano in area quando volevano (a proposito, bel pronostico ho fatto con gli inglesi primi del girone...).
Ma se questo modulo corazzato faceva acqua da tutte le parti perchè a questo punto riproporlo, perdipiù con un avversario nettamente inferiore?
A me quel modo di giocare faceva paura, quella punta ferma laggiù che se non ci fosse il genio di Pirlo non riusciremmo mai a raggiungere, quei terzini raffazzonati, inventati all'uopo. Ragazzi, non giochiamo bene e non so se è colpa delle convocazioni (io Pasqual o Criscito li portavo, trovo scandaloso che su una rosa di 23 non si sia portato un terzino sinistro. E Rossi...), delle formazioni di Prandelli, della qualità dei nostri giocatori o del caldo. Ma io vedere anche l'Honduras e l'Algeria giocare con 2 punte e noi con una (tra l'altro pompata in maniera impressionante, su cosa poi non si sa) lo trovo deprimente. E il tentativo di Prandelli di recuperare mandando in campo 4 punte senza capo nè coda, facendole muovere quasi a casaccio, l'ho trovato ancora più grave della formazione iniziale. Magari adesso se davvero De Rossi si è fatto male quasi quasi può essere un bene. Magari Pirlo torna là da solo davanti la difesa, magari mettiamo due mezzali di qualità come Verratti e Marchisio (anche se lo juventino gioca quasi sempre a nascondino, ma pure alla Juve eh...) due ali d'attacco come Cerci e Candreva e Immobile davanti. Sì, Immobile, perchè questo ha fatto una stagione strepitosa, e non solo per i goal. Mentre Balotelli nelle ultime 30 partite tra Milan e nazionale ne ha sbagliate 25. Mario è importante, lo sarà, ma considerarlo elemento imprescindibile lo trovo quasi grottesco.
E così dopo la Spagna e l'Inghilterra rischiamo di uscire anche noi. La Grande Europa sta perdendo pezzi.
Meno male che se diamo qualche tinta in più all'Azzurro e lo facciamo diventare Blu abbiamo una squadra che gioca con 3 punte pure, Valbuena, Giroud (o Griezmann) e Benzema, due centrocampisti che sanno entrare in area (e hanno pure segnato ieri, come Matuidi e Sissoko) e due veri terzini di spinta, ognuno nel suo ruolo originale.
Ce li avremmo anche noi gli uomini, non la mentalità. A costo di uscire ingloriosamente qui c'è bisogno di coraggio, sia nel modulo che nel cambiare gli uomini.
Forza azzurri, nonostante tutto, forza azzurri.

19/06/14

L'Addio dei Campioni veri, la bellezza del calcio e le lacrime di qualcuno.

Sono fuori.
I Campioni del Mondo e d'Europa sono fuori dopo nemmeno 3 partite, ma 2.
Una delle squadre più forti di tutti i tempi, una di quelle che verrà ricordata nella storia di questo nostro sport per aver dominato tutto e tutti semplicemente con la tecnica è già fuori al Mondiale.
E, dicono, a testa bassa.
A me non pare.
Perchè hanno dimostrato una correttezza unica, una dignità incredibile, onore a loro.
E anche tecnicamente gli è andato tutto storto.
Con l'Olanda era praticamente sul 2 a 0 e poi per colpa del portiere si è ribaltato tutto.
Con il Cile ha avito due grandi occasioni prima di soccombere.
Poi però è stata dominata, perchè la testa e la voglia di lottare non c'erano più, tutto sembrava contro, i giocatori sentivano che stava finendo un'era, una magnifica stagione lunga 6,7 anni di sole vittorie, e non lo sentivano nelle gambe, ma nella testa.
Onore a Del Bosque, uomo di finissima raffinatezza e di un'intelligenza calcistica ed umana davvero rare.
Anche te, a testa alta,è tutto finito, prima o poi doveva accadere.
Vi ho odiato spagnoli, a un certo punto ho iniziato ad odiare anche il vostro modo di giocare che per anni ci ha affascinato. Non se ne poteva più, e gli avversari se ne sono accorti.
Questo modo di giocare è finito, facciamocene una ragione.
Vi ho odiato spagnoli ma ieri mi sono tolto il cappellaccio e vi ho salutato come si salutano i campioni.
In un giorno come nessun altro in cui questo magnifico sport (cui tutti fanno crociate contro dimenticandosi del puro aspetto sportivo, quello che conta) ci ha regalato emozioni straordinarie.
Robben con il suo motorino e la palla che rimane incollata sempre ai piedi.
Cahill che vede l'Olanda, magari avrà visto Van Basten in tribuna e cerca di imitarlo. Ma non ci riesce, Perchè lo supera.
Oar che sbaglia un goal grosso come una casa e 14 secondi dopo Depay fa il goal della vittoria per l'Olanda.
This is Football.
E poi gli spagnoli atterriti che provano a tikitakare sapendo che non serve più a nulla.
E i cileni che corrono, corrono, corrono, sempre in 4 contro ogni avversario.
E fanno un goal che si vede solo all'Olimpo.
E i camerunensi che soccombono di schianto, questo Camerun che, l'avevamo detto, non è più nulla.
Ed Eto'o che non può entrare ed assiste da seduto alla fine di un ciclo mai aperto.
E i croati che giocano a calcio, che lo fanno divinamente.
E Federico Buffa che rivede le immagini dell'inno cileno, rivede lo stadio intero che canta l'inno senza nemmeno la musica sotto, così, a cappella, e piange.
E Federico Buffa che piange.
Grazie calcio.

18/06/14

Diario Mondiale -8- Se il talento batte la paura

Giornata, questa, molto meno entusiasmante delle precedenti.
Sto sbagliando qualche previsione su dei giocatori ma per quanto riguarda le squadre per ora mi sta andando molto bene.
Avevo messo il Messico insieme all'Inghilterra nel podio della prima giornata (la terza, ovviamente, è la Germania) e i sombreros si sono confermati alla grande ieri dominando per larghi tratti il Brasile anche se, alla fine, il risultato per occasioni da goal sta stretto ai padroni di casa.
E avevo previsto l'Algeria come squadra africana più...squadra, essendo priva di campioni e, come spesso accade per le squadre dell'Africa bianca, capace di curare l'aspetto tattico del gioco.
Mi aspettavo, non solo io, un Belgio migliore.
Ma paradossalmente non poteva andare meglio di così.
Perchè ieri si è dimostrato che nello sport quando il talento è massimo questo può essere più forte della paura, di qualsiasi blocco.
Il Belgio è arrivato ai Mondiali col ruolo di possibile outsider o comunque di sicura grande sorpresa.
La generazione di talenti che ha è impressionante, e quei 3,4 uomini di esperienza la completano alla grande.
Le gambe erano praticamente ferme. Avevano una pressione addosso pazzesca, sanno di esser favoriti, che tutto il mondo li guarda, che hanno un'occasione d'oro, forse irripetibile.
E con queste sensazioni hanno incontrato la squadra peggiore, una tosta, sena talento, una che voleva solo portare a casa il risultato. Un mix così è il più rischioso perchè quando il talento oltre che da sè stesso è bloccato anche dagli altri fatica, eccome se fatica.
Ma basta poco.
Basta un magnifico lancio di De Bruyne (fino a quel momento pessimo e impaurito come pochi).
Basta un colpo di testa devastante di Fellaini. E potremmo tornare a quell' Everton con Cahill, quando i due, probabilmente la miglior coppia aerea della storia recente di Premier, buttavano dentro di testa ogni pallone avesse voglia di planare in area.
E poi basta una finta di corpo del genio Hazard. Perchè il goal al 90% è in quella finta di corpo.
E poi basta un lancio splendido dello stesso Hazard.
E poi basta lo stop in corsa e la botta di Mertens.
Sono 5 gesti di puro talento, in un deserto di gambe molli e paura fottuta.
Ma quando hai giocatori così puoi star fermo per 89 minuti.
E nel minuto restante tornare ad adulare gli Dei del Calcio.
Questo è il talento, quell'improvviso, inaspettato, impressionante sprazzo di divinità.
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Stasera primo dentro fuori del torneo.
Vincere o no questa partita per la Spagna è la sottile linea tra il tornare a casa ed essere, come è giusto che sia, ancora una delle favorite alla vittoria finale.
Il Cile deve giocare la partita della vita.

17/06/14

Diario Mondiale -7- Africa Nera, anzi nerissima

Ci sono tanti luoghi comuni nel calcio, così come nella vita.
I tedeschi organizzati.
Gli italiani catenacciari.
I brasiliani col talento.
Gli argentini col talento e la garra.
Però nel calcio i luoghi comuni spesso non sono tali, anzi, assomigliano tanto a verità quasi assolute.
Come tutte queste elencate qua sopra del resto.
Ma se c'è un luogo comune che proprio non lo è affatto riguarda l'Africa Nera.
L'Africa Nera dei grandi atleti tatticamente indisciplinati e tecnicamente, in genere, inferiori.
L'Africa Nera dei giocatori potenti, veloci ma incapaci di produrre trame di gioco.
E ormai sono 30 anni che aspettiamo l'Africa, ma non arriva mai.
O se arriva, arriva massimo ai quarti.
Sono già scese in campo tutte le africane nere, rimane solo quella bianca dell'Algeria, che non fa testo, appunto perchè bianca. E quindi sarà più organizzata presumibilmente. E meno veloce, e meno potente.
Le abbiamo viste tutte e 4 e la situazione non è nera, ma nerissima.
Ma con molti distinguo.
Sì, perchè Nigeria, Camerun, Costa d'Avorio e Ghana devono essere prese a coppia.
Le prime due hanno avuto la loro generazione di fenomeni (e relativi migliori risultati) circa 20 anni fa.
La Nigeria di Keshi, Yekini, Okocha (rarissimo caso di africano nero pura tecnica), Amunike, Amokachi, Oliseh, squadra fortissima che se il tiro di Roberto Baggio all'ultimo minuto non passava in mezzo a 10 gambe ci aveva eliminato a Usa 94.
E il Camerun di Milla, Oman-Biyik, N'Kono, Makanaky, Song, il povero Foè, una squadra che con un pò di fortuna avremmo visto in semifinale a Italia 90 e molto avanti nel Mondiale successivo.
Ora la Nigeria,malgrado la Coppa d'Africa vinta l'anno scorso, non è più nulla e il Camerun si è aggrappato per 15 anni alla stella di Eto', ma per il resto sembra davvero poca cosa.
Corrono, corrono, corrono ma non riescono a mettere 3 passaggi in fila o un cross decente.
Discorso diverso per Ghana e Costa d'Avorio.
Queste due la generazioni di fenomeni l'hanno avita negli anni 2000 ed entrambe ne stanno vedendo gli ultimi fuochi.
O fanno qualcosa in questo Mondiale o nei prossimi anni non si vedrà nulla, nulla.
La Costa d'Avorio dei Kolo Tourè, Zokora, Kalou, Drogba, Yaya Tourè, Keità, Ebouè ha già perso per strada alcuni rappresentanti e per tutti gli altri questa è l'ultima occasione. Gervinho e Bony, perdipiù non giovanissimi, non possono garantire un futuro roseo.
E il Ghana degli Appiah, Muntari, Essien sta ormai definitivamente morendo anche se qui qualche speranza per un altro quadriennio c'è, eccome, con i due figli di Abedì Pelè, con Boateng, con Badu. Il problema del Ghana è che a differenza delle altre tre nazioni non ha mai avuto il fuoriclasse davanti, il Milla, lo Yekini, l'Eto'o, il Drogba. Da 3 mondiali tira la carretta il buon Gyan, che sembra avere 35 anni ma ne ha ancora 28.Discreto giocatore,a tratti anche molto buono (a Udine fece bene del resto) ma niente a che vedere con i nomi di sopra.
Sarà per questa assenza di potenziale offensivo che il Ghana è ed è sempre stato la squadra nera più organizzata, con quel centrocampo che faceva letteralmente paura e che per un rigore non ha raggiunto la semi negli ultimi Mondiali. Sinceramente ancora adesso io la considero l'africana più completa, quella che mixa in maniera migliore atletismo, tecnica, talento (Ayew, Boateng) e capacità di fraseggio. Ieri nel secondo tempo ha dominato gli Usa ma poi ha perso lo stesso. E sapete perchè? Per un'altra tara degli africani, l'assoluta pazzia e inadeguatezza dei loro difensori.
Qualsiasi europeo avrebbe facilmente accompagnato quella palla sul fondo, invece l'africano, Mensah, ha tentato la giocata, gli è venuta goffamente, calcio d'angolo e goal. Classico, quasi da scommetterci.
Manca malizia, manca esperienza, manca la testa.
E sono 30 anni che l'aspettiamo.
Io mi fido ancora del Ghana (anche se obbiettivamente ha il 20% di passare) e ho comunque paura della Costa d'Avorio delle 4 stelle davanti.
Ma quest'Africa nera sembra non arrivare mai.

16/06/14

Le giocate che valgono un Mondiale e il cioccolato Made in World

Quattro partite 12 goal.
3 in Costa D'Avorio - Giappone (che delusione Kagawa-Okazaki...)
3 in Svizzera - Ecuador
3 in Francia - Honduras (ma Francia fermata praticamente per un tempo sullo 0 a 0 in 11 contro 11...)
3 in Argentina - Bosnia (ragazzi, l'Argentina è squadra operaia per 8/11, non è imbattibile)

Uno legge il titolo del post e magari pensa al goal di Messi, magari pensa allo stop di Pogba che ha dato
rigore, espulsione e vittoria, magari pensa all'1-2 ivoriano.
Ma no, ieri la più grande giocata del Mondiale, una di quelle che su un campo da calcio non si vedono mai, l'ha fatta l'operaietto Behrami (e pensare che a 19 anni in B era un'ala pazzesca).
Perchè i goal, i rigori, gli 1-2, tutto fa parte del calcio, se uno fa un goal in rovesciata, pure al 90°, fa parte del calcio.
Ma quello che ha fatto Behrami no, o almeno praticamente mai.
Siamo al 92°, Svizzera ed Ecuador sono sull'1 pari, risultato che può anche andar bene a entrambi.
Behrami prima chiude in difesa, poi parte a centrocampo per un contropiede.
Viene falciato selvaggiamente.
Non solo non rimane a terra fino a fine partita come avrebbe fatto l'80% dei calciatori ma non ci resta neppure un secondo come avrebbe fatto il restante 19%. Una cosa quasi mai vista. Behrami ha la straordinaria intelligenza di capire che quella sua fuga è l'ultima possibilità di vittoria (attenzione, non per il pareggio, sarebbe stato tutto diverso, quell'1% diventerebbe un 10) e allora rimbalza sul campo, passa il pallone e la Svizzera completa la magnifica azione della vittoria all'ultimo minuto.
Sono piccoli gesti che dimostrano tanto.
Dimostrano che 9 falli su 10 nel calcio non necessitano di giocatori a terra o sceneggiate.
Dimostrano che fare qualcosa per vincere è sempre meglio di non fare qualcosa per vincere.
Dimostrano che a volte c'è un tipo di intelligenza che travalica quella calcistica e Behrami è stato un genio, altro che Messi. Quel suo rimbalzare rappresenta la differenza, molto probabilmente, tra l'andare avanti in un Mondiale e il non andarci. E non era nemmeno l'ultima partita, anzi, la prima. E la Svizzera non stava nemmeno perdendo.
Meno male poi che l'arbitro l'ha capito, ha aspettato.
Questa Svizzera che poi il suo cioccolato lo fa con ingredienti da tutto il mondo.

Benaglio che è praticamente nostro.
Djourou che è della Costa d'Avorio.
Von Bergen con quel Von che richiama altrove...
Rodriguez che è mezzo spagnolo e mezzo cileno.
Inler che è turco.
Behrami che è kosovaro.
Xhaka che è kosovaro-albanese.
Shaqiri lo stesso.
Drmic che è slavo.

e poi entrano quelli che hanno fatto goal
Mehmedi che è macedone
Seferovic che è bosniaco

E in panchina altri mezzi italiani come Barnetta e poi altri slavi come Gavranovic, capoverdiani come Fernandes, altri macedoni come Dzemaili e mezzi spagnoli/serbi come Senderos.

Non c'è uno svizzero.
Che poi è strano, ad esempio in sport che dominano come lo sci sono tutti autoctoni.
Già, ma perchè loro c'hanno le montagne, a pallone in discesa si gioca male.
E allora avanti con la cioccolata made in World, avanti tutta.

15/06/14

Diario Mondiale -5- La giornata del Caffè e la generazione di fenomeni

Altra splendida giornata al Mondiale, altra giornata dove abbiamo assistito a una splendida sorpresa (Costa Rica) e al buon debutto di tre corazzate come Colombia, Italia e Inghilterra.
Per una strada coincidenza potremmo dire che oggi è sta la giornata del Caffè visto che hanno trionfato due delle migliori esportatrici al mondo (almeno come qualità, Costa Rica e Colombia) e la nazione che per eccellenza lo rappresenta come bevanda, l'Italia.
Alla faccia del terribile caffè greco e della birra inglese.
Il paradosso del pomeriggio è che mi aspettavo la Colombia un filo superiore alle mie attese e la Grecia un filo inferiore, cosa che fa diventare il punteggio finale (3 a 0) paradossale. In realtà la Colombia non ha dominato e la Grecia ha portato più uomini del previsto nella metà campo altrui.
Sboccia sempre di più la stella di James Rodriguez che ricordo in un devastante attacco al Mondiale Under 20 con Muriel (ne parlai proprio qua in "diretta").
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L'avevamo detto proprio ieri, l'Uruguay è una specie di Grecia con 2 fuoriclasse in attacco e la Costa Rica ha un gran portiere e due grandi punte (anche se Ruiz ha deluso).
Detto fatto, la partita non era scontata ma si è rivelata addirittura sorprendente perchè il successo è strameritato, altrochè.
Campbell ha le stimmate del fuoriclasse, tecnica, tiro, personalità, velocità, spirito di sacrifico.
Buffo che giochi proprio in quell'Olimpiakos che a gennaio vendette il Mitroglu visto (poco) il pomeriggio.
Arevalo Rios, Gargano, Maxi Pereira, Diego Perez, il Tata Gonzalez, ancora Lugano, sto Uruguay dopo il Mondiale andrà completamente rivoluzionato.
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Insomma, abbiamo vinto la prima.
Si è giocato benino ma se c'è una squadra che ha rubato gli occhi, almeno a me, questa è l'Inghilterra.
Mi è sembrata addirittura la miglior squadra vista finora al Mondiale, la metto alla pari col Messico.
L'Olanda leggermente sotto perchè per un tempo non ha giocato, poteva andare sotto 2 a 0 e ha poi devastato grazie ai singoli.
Che bellezza vedere Sturridge (sì, ormai è ufficiale, è un fuoriclasse), Sterling, Rooney e poi Barkley e Wilshere che entrano dalla panchina con Chamberlain in tribuna. Generazione (Rooney a parte) incredibile, di una tecnica paurosa, già tutti leader nelle rispettive squadre.
A me piace da morire st'Inghilterra, più di noi con quel centrocampo folto e un solo giocatore, Candreva (che non sopporto) bravo a dare il cambio di passo.
Mi è piaciuto molto Balotelli per movimenti e comportamento, non me l'aspettavo, quasi gli tifavo contro a dir la verità.
Alll'85% siamo passati, al 60% saremo primi, questo è quello che conta.
Ma col Costa Rica dentro due punte, non scherziamo, se non proviamo altre alternative quando si può non potremo più farlo.
Bellissimo Mondiale.
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Domani (oggi) giornata strepitosa con una partita più interessante dell'altra.
Giappone - Costa d'Avorio (se resterò sveglio) è di massimo interesse, la Francia va sempre vista perchè le sue partite-no le fa spesso, e poi Svizzera - Ecuador (sono curioso di entrambe) e la potenzialmente splendida Bosnia - Argentina.
A domani.

14/06/14

Diario Mondiale -4- Quelli che si ubriacano con l'aranciata e l' Uomo con le molle

Prima giornata di Mondiali e che dire, splendida giornata.
Nel pomeriggio c'è stata forse la squadra migliore vista fino ad adesso, il Messico, l'unica almeno che ha proposto un gioco d'insieme e una migliore organizzazione rispetto alle altre.
Che bella partita potrebbe essere quella con la Croazia....
Ma essere la squadra migliore non vuol dire essere la più forte.
Perchè il calcio lo fanno soprattutto i giocatori.
E allora se hai Van Persie e Robben ti puoi permettere ogni volta che vuoi di far ubriacare d'aranciata gli avversari, specie se sono reduci da un'indigestione quadriennale di paella.
(A proposito, avete visto che razza di due assist ha fatto Blind?
L'avevo scritto, quello è un trequartista messo a terzino.)
Van Persie e Robben dicevamo, ovvero probabilmente due tra i giocatori europei con più eleganza nei movimenti.
Il primo è un ballerino prestato al calcio, una nuova impersonificazione del Cigno di Utrecht, Marco Van Basten.
Il secondo invece ha un'eleganza nervosa, una danza più simile all'hip hop.
Probabilmente Robben è uno di quei giocatori che se non guardi tutto il quadro ma soltanto alcuni dettagli ti viene da dire "eh, ma non è che questo è il più forte di tutti?"
Ha giocate, quarti d'ora, folate da numero uno al mondo, le ha sempre avute in effetti, ma non è mai riuscito a far diventare quelle folate un vento magari meno impetuoso ma più costante.
Occhio ragazzi, che questa vittoria impressionante (e anche paradossalmente "stretta" nei numeri) non vuol dir nulla, anzi.
Ai Mondiali qualche volta fai un girone della Madonna e poi esci agli ottavi.
E magari la Spagna passa dalla porta di servizio e va avanti.
Anche se ormai il tiki taka appare come un modello già superato, a nemmeno 10 anni di età.
Occhio quindi, mai esaltarsi, mai deprimersi, i Mondiali sono una brutta bestia.
Anche se vedere una squadra come l'Olanda con gente in difesa del 92, del 91, del 93 e dell'89 è davvero bello.
Ed è ancora più bello vedere una numerazione dall'1 all'11, chiara testimonianza di quanto ha le idee chiare Van Gaal.
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Mi spiace dirlo ora, sembra facile, ma chi mi conosce sa benissimo che considero da almeno 10 anni Tim
Cahill il più forte colpitore di testa al Mondo.
Sì, ripeto, al Mondo. O almeno il più forte che io abbia mai visto.
Questo autentico fuoriclasse del calcio, uno che ha fatto quasi 60 goal in Premier League giocando un pò in tutti i ruoli è alto solo 1 metro e 78, una misura ridicola nel calcio di oggi.
Ma nessuno ha il suo tempo, nessuno il suo stacco, nessuno la sua precisione nel colpire la palla di testa.
Sarebbe stato bellissimo scrivere queste cose ieri e non ora, ma tanto non è una gara a chi ce l'ha più lungo.
Cahill è ed è stato un fuoriclasse.
E il miglior esponente che io abbia mai visto in un particolare aspetto tecnico, per questo non lo dimenticherò mai.
Tim Cahill, l'Uomo con le Molle.
E una delle prime bellissime storie di questo Mondiale.
Insieme a quella dell'Australia, la sua squadra, probabilmente sotto l'aspetto tecnico la peggiore del Mondiale. Ma quando si gioca col cuore, con l'entusiasmo e con un minimo di organizzazione nel calcio puoi tentare qualsiasi impresa.
E quasi c'è riuscita stasera.
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Oggi si prospettano tre partite molto meno avvincenti.
La Grecia dei soliti nomi (ancora Gekas e Salpingidis davanti) che difende e basta affronta la possibile sorpresa Colombia; l'Uruguay che fino all'attacco sembra una Grecia sudamericana (ma che attacco però...) contro il piccolo Costa Rica che ha un grande portiere e due punte che ogni tanto ti possono rubare l'occhio come Campbell e Ruiz.

E poi noi.
Già noi.
Si parte.

13/06/14

Diario Mondiale - 3 - Quella drammatica sensazione...

Purtroppo lo sapevamo, inutile fare finta di niente.
Questo in 20 Mondiali è probabilmente quello in cui la squadra di casa ha più pressione addosso, roba da, e non scherzo, rischio di omicidi-suicidi multipli in caso di fallimento della Selecao.
Ma la pressione non ce l'hanno addosso solo i giocatori carioca (e stasera s'è visto con 8 giocatori su 11-tolti Marcelo, Oscar e Neymar- con le gambe completamente legate) ma tutti, tutti.
Ce l'hanno gli avversari che se da un lato sono esaltati di poter fare l'impresa contro il Brasile dall'altro sono tremendamente impauriti dal "contesto".
Ce l'hanno i giornalisti e gli addetti ai lavori che mai come in questa edizione faranno le bandierine quali sono, passando dall'esaltazione per una nazionale francamente mediocre (nel senso letterale del termine, non denigrativo) alla sua distruzione in caso di flop.
Ma anche, e soprattutto, gli arbitri.
Quello di stasera, giapponese, ha arbitrato una partita praticamente perfetta, un solo errore.
Ma nel calcio basta una, una sola decisione al momento giusto e puoi falsare completamente l'incontro.
Il rigore di Fred non sta in nessuna galassia tranne in quella del condizionamento ambientale o, dirò di più, della letterale paura di non darlo, con il rischio concreto di una lapidazione da parte di un popolo.
Sto esagerando lo so, ma sarà impossibile arbitrare il Brasile, mai come in questa edizione.
Che poi diciamocelo, sul campo la Selecao poteva anche meritare di vincere, le occasioni più grandi sono state le sue, il pallino ce l'ha quasi sempre avuto lui, Julio Cesar non ha toccato palla a parte una parata abbastanza in controllo su un tiro da fuori di Rakitic e quella su Perisic appena prima del sigillo di Oscar. Una partita discreta da 1 x 2 senza tanti giri di parole.
Peccato perchè stavo sognando che il Calcio (come è considerato da sempre il Brasile) fosse battuto dal Calcio in quanto tale.
Vedere infatti una nazionale senza alcun incontrista era una cosa che non mi era mai capitata, nemmeno il Brasile riesce a rinunciarci.
Modric (divino), Rakitic, Kovacic (pessimo) Olic, Perisic e una punta, più due terzini di spinta.
Sarebbe stato un Maracanazo tecnico, "giocato", altrochè.
Invece basterà cadere al momento giusto e vedrete che questo Mondiale per il Brasile potrà davvero essere vincente.
Ma molto difficilmente, se così sarà, premierà la squadra più forte.
Sono già agli ottavi, sicuro.
Ma questi hanno una paura tremenda. E se andranno sotto di nuovo continuate a puntarli, a cercare di segnare di nuovo. Non difendete mai il risultato. Perchè nessun arbitro, in buonafede che sia, potrà resistere a lungo dal non "sbagliare" anche solo una volta.

11/06/14

Diario Mondiale - 2 - 10 nomi poco conosciuti da seguire (parte 2)

ANTOINE GRIEZMANN (Francia)
Quando lo vidi la prima volta 3 anni fa alla Real Sociedad mi rimase subito impresso ma più che per le sue qualità tecniche per il fatto che vedere un 19enne francese giocare in Spagna era davvero particolare, gli stessi telecronisti a volte lo pronunciavano alla spagnola. Poi piano piano sto ragazzo veniva sempre più fuori fino all'esplosione devastante di quest'anno. Ora non vorrei sbagliarmi ma credo che Griezmann sia il capocannoniere della Liga tolti tutti i galattici delle squadre di Madrid e del Barcellona. Esterno velocissimo, tecnico, quasi immarcabile a volte, Antoine con il suo compagno d'attacco, il messicano Carlos Vela (altro grandissimo calciatore che per ragioni sconosciute ha rinunciato ai Mondiali) questi due anni hanno fatto davvero divertire (e portato la Real in Champions....). Lui è più un esterno, un'ala, ma su un tridente può dare il meglio di sè, una seconda punta da prendere ad occhi chiusi. Farà i suoi minuti al mondiale, specie dopo l'abbandono di Ribery.

JOSIP DRMIC (Svizzera)
Ohh, ci siete??? Io davvero non capisco come sto calciatore non sia nella bocca di nessuno, nessuno ne parli, pochissimi lo conoscano. Eppure i suoi goal in Bundes parlano chiaro, ma non tanto nei numeri ( comunque notevoli ) ma per la qualità. Punta ambidestra che può ricoprire anche altri ruoli Drmic ha una capacità tecnica nella finalizzazione fuori dal comune, portieri scartati, tocchi sotto, appoggi chirurgici, goal dopo cavalcate in velocità, insomma uno che sta venendo fuori davvero di prepotenza. La Svizzera davanti è debolina, può e deve trovare posto.

JULIAN DRAXLER (Germania)
La Germania, lo sappiamo, ha una generazione di giovani impressionante. Ma non sono solo forti, sono già affermati, campioni. L'infortunio di Reus (del quale parlai tantissimo tempo fa già qui) è una bella mazzata però.
Ma tra tutti i giovani forse il meno conosciuto è questo strepitoso talento ventenne dello Schalke. Me lo ricordo sfidare l'Inter a nemmeno 18 anni. Questo è classe pura, altissimo, magrissimo, con due piedi baciati dalla grazia, una visione di gioco impressionante, una finta lentezza che lo può far partire anche in dribbling in progressione (Kaka?) . Io spenderei miliardi per uno così, può diventar tutto.

ADNAN JANUZAJ (Belgio)
Altra nazionale fucina impressionante di talenti (Defour, Witsel, Fellaini, Mertens, Lukaku, Dembelè, Hazard, Mirallas, De Bruyne, tutti giovani e forti praticamente, e manca pure Benteke...),  grandi giocatori o campioni praticamente già conclamati (Hazard).
Ma questo 19enne mezzo kosovaro è l'unico vero e potenziale fuoriclasse.
Un debutto nel Manchester da favola con 2 goal, il ritrovarsi quasi leader a 18 anni in una squadra e in una terra straniera, lo scoprirsi già devastante dopo 10 partite di Premier, insomma, un predestinato. Velocissimo, arriva sempre prima degli avversari sul pallone con quei dribbling che uniscono velocità e tecnica, personalità, capacità di giocare per la squadra o tentare le giocate personali. Una delle future stelle del calcio mondiale, non può non esser così.

SOFIANE FEGHOULI (Algeria)
Ogni volta che vedevo una partita del Valencia il migliore in campo era lui. Ma non solo della sua squadra, della partita proprio, qualsiasi squadra avesse davanti. Giocatore di devastante personalità, carisma, generosità, impegno, una di quelle mezz'ali che è dapertutto, che sgobba e dà qualità, che aiuta dietro e crea grossi problemi davanti. Sa far tutto questo algerino e tutto molto bene. L'ho visto ridicolizzare il Barcellona ad esempio. Leader nato, è capace di giocare in ogni ruolo dal centrocampo in su, punta centrale esclusa. Sarà l'anima di questa strana nazionale nordafricana, me lo sento.