L'anno scorso, impressionato dall'incredibile campionato che stava portando avanti il Gubbio, campionato che culminerà trionfalmente con l'arrivo in Serie B, mi viene la voglia di conoscere meglio la squadra umbra. Mi connetto al sito ufficiale, leggo news ed articoli e mi diverto a scorrere tutti i tabellini. Rimbalza più volte un nome tra i marcatori, Gomez Taleb. Incuriosito dall'esoticità della cosa, cerco la carriera del suddetto. Argentino, 25 anni, esperienze soltanto in serie C2 con al massimo 7 goal, poco più di un semiprofessionista insomma. Poi 18 goal a Gubbio, sarà un caso. Torna al Verona, società che ne detiene il cartellino e gioca quindi con la maglia di un'atra neopromossa la categoria raggiunta sul campo col Gubbio. Su quella maglia si fa scrivere dietro Juanito. Ho la fortuna di vedermi 3 partite intere del Verona. Quel giocatore che per me rappresentava soltanto una semplice curiosità, quel ragazzo al quale mi ero affezionato per la particolare carriera, si materializza sotto i miei occhi. E, ragazzi, che giocatore...
Non so se nel Gubbio giocava decentrato come nel Verona, ma con gli scaligeri preferisce partire da sinistra. Fisico normale, viso normale ma tecnica fuori dal comune. Una capacità di saltare l'uomo impressionante, ricorda uno Zarate meno frenetico e veloce ma molto più elegante. Sa giocare moltissimo per i compagni e allo stesso tempo cercare l'iniziativa personale. Ha il colpo di genio nei piedi e un fiuto del goal che se non è innato (come carriera suggerisce) è ormai definitivamente venuto fuori. Basta vedere i 2 goal realizzati in campionato, una spaccata simile al goal di Bergessio di ieri alla Juve e un colpo di testa in mischia.
Giocatore prezioso, umile ma al contempo capace di rubare l'occhio. A 26 anni gioca per la prima volta in serie B.A vederlo sembra incredibile.
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